Nel 1910 comincia la rivoluzione messicana contro il dittatore Porfirio Diaz, che era in carica da più di quarant’anni. Una rivoluzione che dura tantissimo, e che di fatto non si è ancora conclusa nemmeno ai giorni nostri, viste le grandi disuguaglianze presenti nella società messicana.

Si alternano presidenti, che promettono un’attenzione verso gli ultimi che non mantengono mai. E ci sono uomini, ribelli spenti, che continuano a combatterli nonostante tutto e tutti.

Uno di questi è Francisco Pancho Villa.

Francisco Pancho Villa era nato a San Juan del Río, vicino a Durango, nel ranch la Coyoitoda di San Juan del Río di proprietà di Lopez Negrete, da una coppia di mezzadri, Augustin Arango e Micaela Arámbula.

A sedici anni, nel 1894, muore suo padre e si trasferisce nell’hacienda di Gogojito. Una sera torna a casa e trova la madre che sta discutendo ferocemente con il proprietario del ranch, lo sta accusando di aver tentato di molestare la sorella maggiore del giovane Francisco.
Francisco spara al ranchero e lo ferisce. Ha inizio così la sua latitanza.

Da sempre simpatizza con i peones, i contadini, con i quali aveva in comune un odio profondo verso i ricchi possidenti terrieri, e da quel momento comincia a fare scorrerie ai danni di allevatori, cui sottraeva capi di bestiame, e di rapine a ricchi minatori.

Braccato sui monti della Sierra (dove diventerà Francisco Pancho Villa) viene più volte catturato dai Rurales ma riesce sempre a fuggire.
In Messico c’è la dittatura del presidente Porfirio Díaz, in carica ininterrottamente dal 1884 e di fatto alla guida del Paese in modo autoritario fin dal 1876. Nel 1910 Francisco Madero proclama la rivoluzione, e Pancho Villa si arruola nelle sue truppe degli eserciti irregolari; per lui era una ideale continuazione della lotta di sempre contro gli odiati possidenti.

Una lotta che continuerà ininterrotta fino al suo omicidio.

“A volte è il colore della pelle

a renderti ribelle,

a volte la Resistenza”

Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento

Ci sentiamo domani alle 8:00, come ogni settimana, per una nuova puntata di Se un ribelle spento.

Se un ribelle spento passa il testimone
siamo pronti a prenderlo?

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