Dopo aver raccontato la storia di Pancho Villa e di una parte della Rivoluzione Messicana nella scorsa puntata, Lunedì ne conosciamo un altro protagonista: Emiliano Zapata.

Emiliano era il penultimo dei dieci figli di una delle tante famiglie rese povere dal regime dittatoriale di Porfirio Díaz. Studia fino all’età di sedici anni quando, rimasto orfano, inizia a lavorare la terra. Parlava due lingue, spagnolo e nahuatl (antica lingua locale). L’esordio politico risale al 1909 quando, eletto sindaco di Anenecuilco, Zapata appoggia il candidato dell’opposizione, Patricio Leyva, a governatore. La sconfitta del candidato appoggiato da Zapata provoca ad Anenecuilco dure rappresaglie e nuove perdite di terre. Verso la metà del 1910, dopo vari tentativi di risolvere i problemi della ridistribuzione dei terreni per via legale, Zapata e i suoi cominciano a occupare e a ridistribuire terre.

Verso la fine del 1910, Zapata inizia la lotta armata, diventando capo indiscusso della rivoluzione del Sud. Nel giugno del 1911 si confronta con Francisco Madero, liberale oppositore del regime dittatoriale messicano. L’incontro è negativo e nell’ottobre del 1911, Zapata lancia il Piano di Ayala. Inizia così una guerra lunga e difficile, prima contro Madero, poi contro Victoriano Huerta e infine contro Venustiano Carranza.

Gli zapatisti erano inafferrabili: applicando la tecnica della guerriglia, colpivano i distaccamenti militari e scomparivano.

Quando Zapata viene ucciso resta Pancho Villa da solo a continuare la rivoluzione. E quando finisce le cose cambiano per i poveri e gli emarginati, ma non di molto.

Tanto che settant’anni dopo, proprio nel sud nel Messico, nascerà un altro esercito rivoluzionario: l’esercito zapatista di liberazione nazionale, le EZLN.

“A volte è il colore della pelle

a renderti ribelle,

a volte la Resistenza”

Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento

Ci sentiamo domani alle 8:00, come ogni settimana, per una nuova puntata di Se un ribelle spento.

Se un ribelle spento passa il testimone
siamo pronti a prenderlo?

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