A Roma all’angolo tra ponte Garibaldi e Piazza Belli c’è una lapide, che è stata posta da alcune femministe.

Recita:

“…Se la rivoluzione d’ottobre
fosse stata di maggio
se tu vivessi ancora
se io non fossi impotente di fronte al tuo assassinio
se la mia penna fosse un’arma vincente
se la mia paura esplodesse nelle piazze
coraggio nato dalla rabbia strozzata in gola
se l’averti conosciuta diventasse la nostra forza
se i fiori che abbiamo regalato
alla tua coraggiosa vita nella nostra morte
almeno diventassero ghirlande
della lotta di noi tutte, donne
se…
non sarebbero le parole a cercare di affermare la vita
ma la vita stessa, senza aggiungere altro”.

La lapide è stata posta poco lontano da dove, il 12 Maggio 1977, viene colpita da un proiettile la studentessa di 19 anni Giorgiana Masi.

Il 12 Maggio 1977 in Piazza Navona a Roma si tiene un sit-in organizzato dal Partito Radicale e dalla Sinistra Extra-Parlamentare per la raccolta di firme per organizzare alcuni referendum e per celebrare il terzo anniversario del referendum sul divorzio.

Ci sono tantissime manifestazioni in quegli anni, ma questa è particolare.

È particolare perché a Roma non si fanno manifestazioni dal 21 Aprile 1977, quando una sparatoria scoppiata tra Autonomia Operaia e polizia si è conclusa con la morte dell’agente Settimio Passamonti. Anche il 25 Aprile non è stato celebrato. L’unica eccezione è stata fatta per il Primo Maggio.

Il Partito Radicale vuole fare una festa per celebrare il terzo anniversario per il referendum sul divorzio, il suo più grande risultato politico fino a quel momento, ma vuole anche combattere contro il decreto che impedisce le manifestazioni, creato da Francesco Cossiga, Ministro dell’Interno, dopo gli scontri del 21 Aprile.

Si vogliono anche raccogliere firme, quel giorno, credendo che nemmeno un decreto può impedire la libertà di espressione dei cittadini sulla loro vita politica e sociale. Referendum importanti, come quello sul diritto all’aborto e l’abolizione della Legge Reale.

Se un ribelle spento passa il testimone, siamo pronti a prenderlo?

Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento

La musica di questa puntata

Collettivo Ticino Riva Sinistra

Tra le pochissime canzoni che ci sono rimaste di questo collettivo milanese c’è Per Giorgiana.

Stefano Rosso

Cantautore degli anni Settanta, meno di un anno dopo la morte di Giorgiana scrive questo brano, che si chiama Bologna 77.

|

Claudio Lolli

Uno dei cantautori più impegnati della nostra musica ha dedicato un brano a Giorgiana Masi, Da zero e dintorni.

|

Inoki

Anche il rapper bolognese Inoki mette in relazione l’omicidio di Giorgiana Masi con quello di Carlo Giuliani. Questa è Il mio paese se ne frega.

| |

Per approfondire:

Ascolta l’episodio anche con:

Google PC iTunes RadioPublic Breaker

Rispondi