Ken Saro Wiwa è un poeta e intellettuale nigeriano, proveniente dalla minoranza Ogoni, originaria del Delta del Niger.

Il Delta del Niger è da tantissimi anni luogo di caccia delle grandi multinazionali del petrolio, perché un luogo che ne ha da offrire molto.

Gli Ogoni da sempre lo abitano, e da quando la Shell e le sue sorelle sono lì a trivellare hanno subito tantissimi disastri ambientali. E chi non è emigrato per questo ha dovuto farlo perché obbligato dall’occupazione dell’esercito nigeriano, che li ha costretti ad abbandonare i loro villaggi per evitare problemi e rallentamenti a chi doveva trivellare.

Ken Saro Wiwa è un Ogoni che ce l’ha fatta. Si è laureato, è stato capitano della squadra di ping pong della sua scuola, ha girato il paese con spettacoli teatrali e ha creato una serie tv di successo vista da più di 30 milioni di spettatori.

Ce l’ha fatta, è vero. Ma è anche tornato al suo villaggio natale per fondare insieme ad altri compaesani il MOSOP, il Movimento per la Sopravvivenza del Popolo Ogoni.

Ha organizzato una marcia con 300.000 persone, più della metà dell’intera popolazione del popolo Ogoni. È stato in prigione tre volte, dove ha scritto la sua poesia più famosa e probabilmente una delle più rappresentative di chi viene incarcerato per la sua dissidenza.

Sono le bugie che ti hanno martellato
le orecchie per un’intera generazione
È il poliziotto che corre all’impazzata in un raptus omicida
mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari
in cambio di un misero pasto al giorno

Ken Saro Wiwa, La vera prigione

L’ultima volta che va in prigione è accusato di istigazione all’omicidio.

Le ricostruzioni diranno che era innocente, ma Ken Saro Wiwa non ne beneficerà. Sarà già stato impiccato, con la benedizione della Shell.

Come Ken Saro Wiwa
l’ultimo respiro strozzato da una corda
il mondo non lo ricorda
morto in un silenzio che assorda
la vera prigione è quella di chi non ascolta

Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento

Come sempre la puntata sarà online domani mattina alle 8:00.

Se un ribelle spento passa il testimone,
siamo pronti a prenderlo?

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